Lo scippo della biscia
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Lo scippo della biscia
La seconda metà degli anni ’80 hanno rappresentato per me, dal punto di vista della pesca a mosca, un periodo aureo: in campo tecnico mi ero abbastanza “sgrezzato”, i fiumi per pescare trote, dalle mie parti, pur non rappresentando alcun Eden, erano ancora tanti e, infine, il tempo a disposizione, era parecchio (per intendersi, un pomeriggio si e uno no ero a pesca ...).
Giugno e luglio, poi, erano favolosi, con i torrenti a livelli ottimali, concorrenza praticamente nulla per la scomparsa dei “toccaroli” e per la sporadicità di eventuali incontri con qualche cucchiainista o qualche (ancor più raro) collega moscaiolo.
In quel tardo pomeriggio estivo, dunque, mi trovavo in regolare “attività di servizio” in un tratto del medio Potenza, cimentandomi con le “mie” trote regolarmente in bollata su discrete schiuse di effimere.
Avevo adocchiato una trota che saliva regolarmente a una decina di metri a monte, alla mia destra, a una spanna dalla sponda erbosa del fiume che formava, in quel punto, una corrente uniforme non più profonda di un ginocchio.
Pregustando già l’ebbrezza della canna inarcata, cominciai ad allungare la coda. Un attimo dopo che la cul de canard aveva toccato delicatamente l’acqua poco a monte della bollata, notai però l’erba della vicina sponda improvvisamente agitarsi in modo scomposto in tutte le direzioni.
Senza riuscire a capire perché si muoveva e da chi fosse mossa, mentre guardavo esterrefatto, notai che, di tanto in tanto, dall’erba, alta circa un palmo, appariva e scompariva saltellando una trota.
Escludendo le traveggole ma non dandomi ragione del fatto, mi avvicinai alla riva per cercare di capire.
Non ci volle molto a scorgere, tra l’erba, una grossa biscia d’acqua che aveva ghermito la trota mentre era salita a bollare (forse proprio sulla mia imitazione!). Il rettile vista la mole discreta del pesce (sui trenta centimetri), l’aveva afferrato sull’unico punto che gli permetteva di trattenerlo, cioè sulla mandibola, trascinandolo poi all’asciutto!
La biscia continuava a tenere stretta la presa attendendo la lenta asfissia del pesce che cercava inutilmente di divincolarsi. Il mio incedere minaccioso, però, la dissuase e pensò, opportunamente, di abbandonare il succulento pasto, dileguandosi tra le cannucce acquatiche.
Presi la trota sulle mani, constatando che non aveva riportato danni, ad eccezione dei segni dei denti del rettile sulla cartilagine dell’apparato boccale; quindi la rimisi in acqua, ossigenandola e, dopo qualche secondo, la vidi lentamente scomparire in una buca del sottoriva ..... .
Dopo qualche giorno, ricapitando sullo stesso tratto, fu impossibile non ripensare all’inconsueto avvenimento di cui ero strato testimone e co-protagonista e che, seppure facesse parte dell’ordine naturale delle cose, mi aveva, in qualche modo, turbato.
Non essendovi pesci in attività, proseguì risalendo il corso d’acqua. Fatti una decina di metri, dopo aver superato una strettoia, i miei occhi incrociarono ancora una volta quelli della predona dalla lingua biforcuta, questa volta accuratamente appostata vicino a una corrente secondaria del fiume: sarà considerato forse un gesto poco ecologico, ma quella sera la precisa traiettoria di una ben levigata pietra di fiume mise fine alle sue gesta ..... .
Giugno e luglio, poi, erano favolosi, con i torrenti a livelli ottimali, concorrenza praticamente nulla per la scomparsa dei “toccaroli” e per la sporadicità di eventuali incontri con qualche cucchiainista o qualche (ancor più raro) collega moscaiolo.
In quel tardo pomeriggio estivo, dunque, mi trovavo in regolare “attività di servizio” in un tratto del medio Potenza, cimentandomi con le “mie” trote regolarmente in bollata su discrete schiuse di effimere.
Avevo adocchiato una trota che saliva regolarmente a una decina di metri a monte, alla mia destra, a una spanna dalla sponda erbosa del fiume che formava, in quel punto, una corrente uniforme non più profonda di un ginocchio.
Pregustando già l’ebbrezza della canna inarcata, cominciai ad allungare la coda. Un attimo dopo che la cul de canard aveva toccato delicatamente l’acqua poco a monte della bollata, notai però l’erba della vicina sponda improvvisamente agitarsi in modo scomposto in tutte le direzioni.
Senza riuscire a capire perché si muoveva e da chi fosse mossa, mentre guardavo esterrefatto, notai che, di tanto in tanto, dall’erba, alta circa un palmo, appariva e scompariva saltellando una trota.
Escludendo le traveggole ma non dandomi ragione del fatto, mi avvicinai alla riva per cercare di capire.
Non ci volle molto a scorgere, tra l’erba, una grossa biscia d’acqua che aveva ghermito la trota mentre era salita a bollare (forse proprio sulla mia imitazione!). Il rettile vista la mole discreta del pesce (sui trenta centimetri), l’aveva afferrato sull’unico punto che gli permetteva di trattenerlo, cioè sulla mandibola, trascinandolo poi all’asciutto!
La biscia continuava a tenere stretta la presa attendendo la lenta asfissia del pesce che cercava inutilmente di divincolarsi. Il mio incedere minaccioso, però, la dissuase e pensò, opportunamente, di abbandonare il succulento pasto, dileguandosi tra le cannucce acquatiche.
Presi la trota sulle mani, constatando che non aveva riportato danni, ad eccezione dei segni dei denti del rettile sulla cartilagine dell’apparato boccale; quindi la rimisi in acqua, ossigenandola e, dopo qualche secondo, la vidi lentamente scomparire in una buca del sottoriva ..... .
Dopo qualche giorno, ricapitando sullo stesso tratto, fu impossibile non ripensare all’inconsueto avvenimento di cui ero strato testimone e co-protagonista e che, seppure facesse parte dell’ordine naturale delle cose, mi aveva, in qualche modo, turbato.
Non essendovi pesci in attività, proseguì risalendo il corso d’acqua. Fatti una decina di metri, dopo aver superato una strettoia, i miei occhi incrociarono ancora una volta quelli della predona dalla lingua biforcuta, questa volta accuratamente appostata vicino a una corrente secondaria del fiume: sarà considerato forse un gesto poco ecologico, ma quella sera la precisa traiettoria di una ben levigata pietra di fiume mise fine alle sue gesta ..... .
Eugenio Poloni- Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Lo scippo della biscia
Io non sò se è stato giusto o meno eliminare [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] "la concorrente" biforcuta [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] ,
però di una cosa sono certo,
d'ora in poi, quando Ti incontrerò sui nostri fiumi, sarò sempre alle Tue spalle [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .... sempre ... Ha ha haaaaa
Ciao
Eugenio
però di una cosa sono certo,
d'ora in poi, quando Ti incontrerò sui nostri fiumi, sarò sempre alle Tue spalle [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .... sempre ... Ha ha haaaaa
Ciao
Eugenio
MagicFLY- Data d'iscrizione : 31.10.09
Età : 57
Re: Lo scippo della biscia
Caro Eugenio,
sono sempre più colpito dalla tua padronanza delle parole, e adesso, anche dalla tua mira... ma dimmi la verità... perchè io credo, che tu non volessi uccidere il rettile... è stato un caso, vero ?
Per il poco che ti conosco, io credo e ne sono convinto, che tu non faresti del male neanche ad una mosca (come si suol dire).
Aspetto una tua risposta.
Con stima ed affetto , Paolo.
P.S.: aspettiamo altri tuoi interventi... sono a dir poco, stupendi.
sono sempre più colpito dalla tua padronanza delle parole, e adesso, anche dalla tua mira... ma dimmi la verità... perchè io credo, che tu non volessi uccidere il rettile... è stato un caso, vero ?
Per il poco che ti conosco, io credo e ne sono convinto, che tu non faresti del male neanche ad una mosca (come si suol dire).
Aspetto una tua risposta.
Con stima ed affetto , Paolo.
P.S.: aspettiamo altri tuoi interventi... sono a dir poco, stupendi.
Admin- Admin
- Data d'iscrizione : 31.10.09
Re: Lo scippo della biscia
Ciao Eugenio,
che dire sono perfettamente d'accordo con Paolo,
di fronte a certi racconti mi lasci senza parole,ma grande EUGENIO.
CIAO DA GILBERTO
che dire sono perfettamente d'accordo con Paolo,
di fronte a certi racconti mi lasci senza parole,ma grande EUGENIO.
CIAO DA GILBERTO
Burn- Data d'iscrizione : 31.10.09
Età : 59
Località : Recanati
Re: Lo scippo della biscia
Per Admin:
la soppressione del rettile (...altroché se volontaria!) è stata, sicuramente, una stupidaggine.
Sul fatto che “non farei del male neanche a una mosca”, direi che corrisponde a verità, .... a patto di aggiungere la parola “inutilmente” e qualche altra precisazione.
Rischiando di aprire un argomento controverso e che ci porterebbe molto lontano, ti espongo un criterio (del tutto personale) che mi sono dato per regolarmi in materia, ovviamente in aggiunta alle prescrizioni (........ spesso insufficienti e inadeguate) imposte da leggi e regolamenti.
La regola consiste nel pormi, prima di “procedere”, due domande, di cui la prima esige una risposta negativa e la seconda positiva:
Il “prelievo” (di una pianta, un animale, un fungo, ma anche, più in generale, di qualsiasi “risorsa”, come acqua, energia, ecc.), nel caso specifico, contrasta con esigenze di conservazione/ miglioramento ambientale?
Il prelievo ha una rilevante (...come dicono gli economisti) “utilità marginale” (nel senso di essere apprezzabilmente finalizzato a scopi alimentari, sanitari, di sicurezza, ecc., o anche di riequilibrio naturale)?
Certo che le mie risposte non sono quelle di uno scienziato ma, in mancanza di meglio, cerco di farmi guidare dall’esperienza e dal buon senso!
Tanto per fare qualche esempio, la regoletta mi dice che posso sopprimere un topolino in dispensa (risposte: no/si), ma non in campagna (no/no); che potrei cestinare una trota se fosse una di quelle “pronto pesca” ove la consumassi a tavola (no/si), ma non se la dovessi buttare nella spazzatura (no/no), oppure se si trattasse di un prezioso riproduttore allamato in un riale di montagna (si/si).
Mi dice, infine, che potrei sopprimere una vipera in procinto di attaccare il mio cane (no/si) e non una biscia che si pappa qualche pesce (no/no) ..... .
Mi accorgo solo ora che questo post, tra il serio e il faceto, sta diventando troppo lungo ..... .
la soppressione del rettile (...altroché se volontaria!) è stata, sicuramente, una stupidaggine.
Sul fatto che “non farei del male neanche a una mosca”, direi che corrisponde a verità, .... a patto di aggiungere la parola “inutilmente” e qualche altra precisazione.
Rischiando di aprire un argomento controverso e che ci porterebbe molto lontano, ti espongo un criterio (del tutto personale) che mi sono dato per regolarmi in materia, ovviamente in aggiunta alle prescrizioni (........ spesso insufficienti e inadeguate) imposte da leggi e regolamenti.
La regola consiste nel pormi, prima di “procedere”, due domande, di cui la prima esige una risposta negativa e la seconda positiva:
Il “prelievo” (di una pianta, un animale, un fungo, ma anche, più in generale, di qualsiasi “risorsa”, come acqua, energia, ecc.), nel caso specifico, contrasta con esigenze di conservazione/ miglioramento ambientale?
Il prelievo ha una rilevante (...come dicono gli economisti) “utilità marginale” (nel senso di essere apprezzabilmente finalizzato a scopi alimentari, sanitari, di sicurezza, ecc., o anche di riequilibrio naturale)?
Certo che le mie risposte non sono quelle di uno scienziato ma, in mancanza di meglio, cerco di farmi guidare dall’esperienza e dal buon senso!
Tanto per fare qualche esempio, la regoletta mi dice che posso sopprimere un topolino in dispensa (risposte: no/si), ma non in campagna (no/no); che potrei cestinare una trota se fosse una di quelle “pronto pesca” ove la consumassi a tavola (no/si), ma non se la dovessi buttare nella spazzatura (no/no), oppure se si trattasse di un prezioso riproduttore allamato in un riale di montagna (si/si).
Mi dice, infine, che potrei sopprimere una vipera in procinto di attaccare il mio cane (no/si) e non una biscia che si pappa qualche pesce (no/no) ..... .
Mi accorgo solo ora che questo post, tra il serio e il faceto, sta diventando troppo lungo ..... .
Eugenio Poloni- Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Lo scippo della biscia
Confermo...troppo lungo....troppo personale...troppo ampio come discorso....Ogni persona sa quello che fa, con cause e conseguenze, psicologiche e morali...insomma...ognuno, alla fine fa quello che vuole!! Poi, ogni altra persona, si regola di conseguenza...come in ogni cosa della vita, in qualsiasi argomento!!!
Ciao ciao!!
Pinko Pallino
Ciao ciao!!
Pinko Pallino
Pinko Pallino- Data d'iscrizione : 02.11.09
Età : 48
Località : centrale!!!!
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Dom 26 Apr 2020 - 17:37 Da Admin
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Gio 24 Mar 2016 - 21:56 Da MagicFLY