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Con la mosca si cattura anche questo ......
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Con la mosca si cattura anche questo ......
Da Eugenio Poloni Mer 17 Feb 2010 - 16:10
.... sto parlando di catture strane, ovviamente; e non si pensi al “solito” pesce inconsueto o notoriamente refrattario alla mosca e che occasionalmente di lascia andare alle lusinghe di una dry (o anche wet) fly.
No, voglio raccontare di catture di animali che ..... non hanno niente a che fare con i pesci e di cui sono stato autore o testimone.
Tralasciando di parlare della cattura di una “papera muta” da parte di un amico mentre pescava carpe in uno stagno in quanto ..... non avvenuta con la coda di topo, ricordo, in particolare, due episodi.
Dopo qualche anno che pescavo a mosca, i risultati lusinghieri convinsero per qualche tempo mio fratello a metter via vermi e cucchiaini e a seguirmi nella nuova tecnica. Anche per lui i risultati furono abbastanza gratificanti (complici anche trote, all’epoca, piuttosto abbondanti e credulone ...); certo che nel lancio le carenze erano ancora evidenti, anche se da parte mia, (che, peraltro, non sono mai stato eccelso lanciatore) vi era il massimo sforzo per mettergli a disposizione almeno le conoscenze di base.
Pescando spesso insieme, a volte mi fermavo a osservare i suoi loops che, sebbene lontani dalla perfezione, cominciavano ad essere abbastanza regolari e a disegnare traiettorie un po’ più radenti.
Quella sera di inizio estate eravamo sul Potenza dove, su un ampio ghiaione, pescavamo, trasversalmente al fiume, su delle discrete bollate di trote nel sottoriva opposto.
Si era fatto piuttosto tardi e pago di un certo numero di catture, smisi di pescare cominciando a osservare, incuriosito, mio fratello che, una cinquantina di metri a valle, continuava imperterrito a effettuare una serie infinita di falsi lanci sopra la corrente.
Anche se la luce era scarsa, riuscivo perfettamente a vedere, sullo sfondo scuro della vegetazione ripariale, le strane forme disegnatedella Air cell color avorio: in alcuni casi il loop sembrava assumere le sembianze di un’onda che saliva verso il cielo, in altri casi, sfidando le leggi della fisica, alla proiezione in avanti, seguiva la fuga all’indietro della coda ........ .
Stavo meditando sulla probabile casuale scoperta di una tecnica di lancio innovativa e rivoluzionaria (la T.L.T. non era stata ancora inventata ....), quando mi accorsi che la mosca era stata ghermita da un grosso pipistrello il quale, giustamente, stava facendo di tutto per togliersi dall’impiccio e riguadagnare la libertà ..... .
Tirato giù l’animale, non fu certo facile liberarlo, anche per il naturale ribrezzo che normalmente si prova a maneggiare tali vampiri in miniatura.
Mio fratello, candidamente, disse che non si era accorto di nulla, anche se non riusciva a capacitarsi del fatto che, a ogni tentativo di stendere la coda sull’acqua, corrispondesse una sua repentina risalita verso il cielo ..... “pensavo si trattasse di un errore di tecnica” .... .
Per molti anni ho mantenuto l’abitudine di pescare fino a buio completo. Rimanere in attività quando tutti gli altri pescatori avevano da tempo abbandonato il fiume era uno dei vari plus che la mosca mi aveva regalato e che sfruttavo regolarmente con caparbia.
Anche quella sera d’estate, alla luce degli ultimi chiarori all’orizzonte, continuavo a risalire il Canale collettore, cercando di cogliere le ultime bollate nelle correntine lasciate libere dalla vegetazione affiorante.
Mio fratello e un suo amico, invece, avevano già riposto le canne e mi seguivano, pazientemente, a debita distanza, sull’argine sopraelevato.
Vedere la mosca in quelle condizioni era del tutto impossibile e, spesso, la ferrata avveniva sul rumore della bollata o su percezioni che è difficile descrivere, forse su una sorta di sesto senso piscatorio ... : a volte il gioco riusciva, a volte no.
A seguito di una di queste ferrate letteralmente “al buio”, mi accorsi che, oltre a non aver allamato alcun pesce, in fondo al finale si era formato una sorta di viluppo, forse dovuto a erbe acquatiche agganciate dall’amo.
Con un falso lancio proiettai tutto sopra l’argine, dove c’era un po’ più di luce, chiedendo ai miei “osservatori” di aiutarmi a sbrogliare il tutto.
In controluce, notai i due avvicinarsi al finale e darsi da fare entrambi con insospettato attivismo e solerzia .... .
Dopo un po’ mio fratello si avvicinò dicendomi che era tutto a posto e che avevano “sistemato” il rettile ...... . Rettile? ..... si, perché a “bollare” era stato proprio un piccolo esemplare dello strisciante essere dalla lingua biforcuta .... .
Se si fosse trattato di biscia o vipera non lo sapremo mai, perché i due scrupolosi aiutanti lo ridussero in sottili fettine a colpi di machete, insieme a un paio di metri del mio
finale.... .
No, voglio raccontare di catture di animali che ..... non hanno niente a che fare con i pesci e di cui sono stato autore o testimone.
Tralasciando di parlare della cattura di una “papera muta” da parte di un amico mentre pescava carpe in uno stagno in quanto ..... non avvenuta con la coda di topo, ricordo, in particolare, due episodi.
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Dopo qualche anno che pescavo a mosca, i risultati lusinghieri convinsero per qualche tempo mio fratello a metter via vermi e cucchiaini e a seguirmi nella nuova tecnica. Anche per lui i risultati furono abbastanza gratificanti (complici anche trote, all’epoca, piuttosto abbondanti e credulone ...); certo che nel lancio le carenze erano ancora evidenti, anche se da parte mia, (che, peraltro, non sono mai stato eccelso lanciatore) vi era il massimo sforzo per mettergli a disposizione almeno le conoscenze di base.
Pescando spesso insieme, a volte mi fermavo a osservare i suoi loops che, sebbene lontani dalla perfezione, cominciavano ad essere abbastanza regolari e a disegnare traiettorie un po’ più radenti.
Quella sera di inizio estate eravamo sul Potenza dove, su un ampio ghiaione, pescavamo, trasversalmente al fiume, su delle discrete bollate di trote nel sottoriva opposto.
Si era fatto piuttosto tardi e pago di un certo numero di catture, smisi di pescare cominciando a osservare, incuriosito, mio fratello che, una cinquantina di metri a valle, continuava imperterrito a effettuare una serie infinita di falsi lanci sopra la corrente.
Anche se la luce era scarsa, riuscivo perfettamente a vedere, sullo sfondo scuro della vegetazione ripariale, le strane forme disegnatedella Air cell color avorio: in alcuni casi il loop sembrava assumere le sembianze di un’onda che saliva verso il cielo, in altri casi, sfidando le leggi della fisica, alla proiezione in avanti, seguiva la fuga all’indietro della coda ........ .
Stavo meditando sulla probabile casuale scoperta di una tecnica di lancio innovativa e rivoluzionaria (la T.L.T. non era stata ancora inventata ....), quando mi accorsi che la mosca era stata ghermita da un grosso pipistrello il quale, giustamente, stava facendo di tutto per togliersi dall’impiccio e riguadagnare la libertà ..... .
Tirato giù l’animale, non fu certo facile liberarlo, anche per il naturale ribrezzo che normalmente si prova a maneggiare tali vampiri in miniatura.
Mio fratello, candidamente, disse che non si era accorto di nulla, anche se non riusciva a capacitarsi del fatto che, a ogni tentativo di stendere la coda sull’acqua, corrispondesse una sua repentina risalita verso il cielo ..... “pensavo si trattasse di un errore di tecnica” .... .
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Per molti anni ho mantenuto l’abitudine di pescare fino a buio completo. Rimanere in attività quando tutti gli altri pescatori avevano da tempo abbandonato il fiume era uno dei vari plus che la mosca mi aveva regalato e che sfruttavo regolarmente con caparbia.
Anche quella sera d’estate, alla luce degli ultimi chiarori all’orizzonte, continuavo a risalire il Canale collettore, cercando di cogliere le ultime bollate nelle correntine lasciate libere dalla vegetazione affiorante.
Mio fratello e un suo amico, invece, avevano già riposto le canne e mi seguivano, pazientemente, a debita distanza, sull’argine sopraelevato.
Vedere la mosca in quelle condizioni era del tutto impossibile e, spesso, la ferrata avveniva sul rumore della bollata o su percezioni che è difficile descrivere, forse su una sorta di sesto senso piscatorio ... : a volte il gioco riusciva, a volte no.
A seguito di una di queste ferrate letteralmente “al buio”, mi accorsi che, oltre a non aver allamato alcun pesce, in fondo al finale si era formato una sorta di viluppo, forse dovuto a erbe acquatiche agganciate dall’amo.
Con un falso lancio proiettai tutto sopra l’argine, dove c’era un po’ più di luce, chiedendo ai miei “osservatori” di aiutarmi a sbrogliare il tutto.
In controluce, notai i due avvicinarsi al finale e darsi da fare entrambi con insospettato attivismo e solerzia .... .
Dopo un po’ mio fratello si avvicinò dicendomi che era tutto a posto e che avevano “sistemato” il rettile ...... . Rettile? ..... si, perché a “bollare” era stato proprio un piccolo esemplare dello strisciante essere dalla lingua biforcuta .... .
Se si fosse trattato di biscia o vipera non lo sapremo mai, perché i due scrupolosi aiutanti lo ridussero in sottili fettine a colpi di machete, insieme a un paio di metri del mio
finale.... .
Eugenio Poloni- Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Con la mosca si cattura anche questo ......
Da MagicFLY Mer 17 Feb 2010 - 21:20
Ciao Eugenio,
posso capire lo stupore di Tuo fratello, in effetti sentir tirare la coda verso l'alto è una senzazione alquanto innaturale.
Io ho maturato la medesima esperienza lungo il Nera.
Ero in pesca che èra praticamente notte, èro lì perchè, dopo una serie infinita di rifiuti [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] , ho tentato l'equazione "grande mosca = grande pesce" . Oltre tutto, viste le dimensioni della Sedge montata, ciò mi avrebbe aiutato anche ad individuare l'eventuale abboccata.
Ficucioso ed eccitato dalle trote in piena attività lancio l'artificiale e ... e .. eee ... "e cazzarola" ... la mosca non si vede, devo aver attaccato in qualche ramo ... inizio il recupero della coda con la convinzione di smettere di pescare in quanto avrei certamente rotto il finale.
Invece avverto delle leggerissime tiratine, al quanto inconsuete direi ... recupero ancora un pò .... e non capisco se ho attaccato alla mia destra o alla mia sinistra .... boo è notte .... poi sta coda che appesa in aria ... boo.
Quando il recupero arriva all'altezza del finale realizzo la sorpresa, ho attaccato un pipistrello [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] , immediato il pensiero .. e adesso come faccio a liberalo [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] ... ho tagliato il finale.
Morale della favola .. non so tra me ed il volatile chi sia rimasto peggio [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
posso capire lo stupore di Tuo fratello, in effetti sentir tirare la coda verso l'alto è una senzazione alquanto innaturale.
Io ho maturato la medesima esperienza lungo il Nera.
Ero in pesca che èra praticamente notte, èro lì perchè, dopo una serie infinita di rifiuti [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] , ho tentato l'equazione "grande mosca = grande pesce" . Oltre tutto, viste le dimensioni della Sedge montata, ciò mi avrebbe aiutato anche ad individuare l'eventuale abboccata.
Ficucioso ed eccitato dalle trote in piena attività lancio l'artificiale e ... e .. eee ... "e cazzarola" ... la mosca non si vede, devo aver attaccato in qualche ramo ... inizio il recupero della coda con la convinzione di smettere di pescare in quanto avrei certamente rotto il finale.
Invece avverto delle leggerissime tiratine, al quanto inconsuete direi ... recupero ancora un pò .... e non capisco se ho attaccato alla mia destra o alla mia sinistra .... boo è notte .... poi sta coda che appesa in aria ... boo.
Quando il recupero arriva all'altezza del finale realizzo la sorpresa, ho attaccato un pipistrello [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] , immediato il pensiero .. e adesso come faccio a liberalo [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] ... ho tagliato il finale.
Morale della favola .. non so tra me ed il volatile chi sia rimasto peggio [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
MagicFLY- Data d'iscrizione : 31.10.09
Età : 57
Re: Con la mosca si cattura anche questo ......
Da Penna Nera Mer 17 Feb 2010 - 23:47
Penna Nera- Data d'iscrizione : 28.11.09
Età : 48
Località : Porto Recanati
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