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Prima trota a mosca

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Messaggio Da Eugenio Poloni Ven 13 Nov 2009 - 8:33

Prima trota con la mosca

... e chi se ne può dimenticare! Anche tra i più cinici e disinibiti pescatori a mosca, penso sia difficile trovare chi rinneghi l’emozione della prima trota che è salita a ghermire la propria imitazione che scendeva, ancora incerta, tra le correnti del torrente di turno.


Sicuramente non io, nonostante siano trascorsi tanti anni (per la precisione 27, nel momento in cui scrivo ....) e nonostante, prima di quel momento, di trote ne avessi già prese parecchie, pescando con le tecniche più disparate. Non posso dimenticarlo, perché in quel tardo pomeriggio di luglio, quel pesce che è salito dal fondo per prendere la moschetta attaccata all’esile finale mi ha aperto, piscatoriamente parlando (... e non solo) orizzonti infiniti e modalità di rapportarmi con il fiume completamente diversi da quelli fino ad allora conosciuti.


Forse ora non è più così, ma in quegli anni (non remoti, ma, in fondo, così diversi!) pescare “a mosca” dalle mie parti era una roba da iniziati; i pochissimi praticanti erano avvolti da una sorta di alone di ammirazione e mistero, alimentato dall’uso di teminologie astruse, per di più di derivazione anglofona.


Sulle riviste di pesca, di tanto in tanto, erano rinvenibili angoli dedicati alla pesca a mosca, spesso considerata quale mera curiosità ... . Ricordo ancora (...e li conservo gelosamente) alcuni numeri avuti chissà come di riviste degli anni ’60 e ’70 ormai scomparse: “Alieutica”, “Consigli di pesca”, “Gazzetta di pesca” dai quali cercavo di carpire i segreti di una tecnica tanto enigmatica quanto affascinante. E che dire dei primi rari cataloghi di mosche e attrezzature (ricordo, tra i pochi, le fantastiche pubblicazioni patinate dell’armeria “Ravizza” di Milano) davanti ai quali sbavare per i variopinti artificiali da salmone ....... .


Ovviamente i negozi di pesca locali e le armerie (che, all’epoca, trattavano anche di materiali da pesca) erano completamente sfornite di materiali da pesca a mosca, semplicemente perché la domanda era .... inesistente. Ricordo, una volta, di aver casualmente rinvenuto in uno di questi esercizi una anonima scatoletta con una decina di moschette variopinte che subito acquistai, per il semplice gusto di possedere e rimirare quegli affascinanti simulacri!


Sicuramente, in altre parti del Paese tale tecnica era già affermata e radicata, ma da noi la situazione era quella descritta.


Dunque nei primissimi anni ’80, la voglia di sperimentare la disciplina alieutica su cui avevo a lungo fantasticato era giunta allo stadio di non ritorno e doveva in qualche modo manifestarsi. Per di più, vedere verso sera le trote impazzire per ghermire quegli insignificanti insettini, disdegnando invece i variopinti rotanti o i succulenti vermi che propinavo loro mi dava parecchio sui nervi!


Tra l’altro, scoprì che la vecchia canna da pesca in refendu in tre pezzi che da anni mio fratello usava per pescare barbi alla passata (!!), carpe negli stagni (!!!) e anguille a fondo (!!!!!...) era in realtà una canna da mosca che, nonostante il puntale abbondantemente “viziato” dal lancio di olivette da venti grammi, avrebbe potuto costituire una valida (?!) base di partenza.


Il mulinello (ABU Diplomat) arrivò come regalo “guidato” di compleanno; l’acquisto della coda di topo fu invece commissionato a un conoscente che già praticava la pesca a mosca e che, saggiamente, mi procurò una “F-DT5”, sigla per me, allora, incomprensibile.


Bene, a questo punto avevo tutto (...!) per cominciare. Per la verità, senza una guida, i primi tentativi per stendere la coda, in giardino o sulla riva di qualche lago, furono notevolmente patetici fino a quando, per caso, mi accorsi del necessario timing che doveva esistere tra il lancio in avanti e quello all’indietro ....... . Le cose poi migliorarono un po’, anche se, per pudore, cercavo accuratamente di evitare di esibirmi in presenza di testimoni.


Per fortuna ogni tanto trovavo qualche incauto pescetto compiacente (scardole, cavedanelli, alborelle), disposto a salire sulle mie improbabili imitazioni, ma il mio obiettivo dichiarato erano le trote.


Luogo dei primi tentativi in tal senso era l’ultimo tratto dell’immissario del lago di Polverina. Il fiume si presentava in ghiaieti abbastanza ampi in cui si alternavano buche e raschi di corrente: un ambiente assai invitante, popolato, oltre che da rustiche fario, dalle più svariate specie ittiche di risalita dal lago.


Fu questo, dunque, il teatro della mia prima cattura: ricordo ancora lo stupore per la trota uscita all’improvviso dalla sua tana riparata dalle frasche, vista salire una prima volta per poi rifiutare l’artificiale causa una ignobile dragata ... . Già questo mi sembrava un incredibile successo! Una trota salita veramente sul MIO artificiale!


Dopo qualche altro penoso tentativo, la trota (... forse votata al suicidio) attaccò di nuovo la mosca che, inzuppata d’acqua, viaggiava due dita sotto la superficie. Alla ferrata vidi il mio sogno materializzarsi: il pesce che si dibatteva nella corrente agganciato a quella strana attrezzatura mi stava trasmettendo una emozione mai provata e mi spalancava le porte a un mondo fino ad allora solo fantasticato! Quanto era grande quel pesce? Poco, anzi, riguardando le foto con cui lo immortalai, direi che raggiungeva appena la misura legale! Ma ciò, allora, non assumeva alcuna importanza.


Naturalmente trattenni quella che, per quella sera, fu l’unica preda e che rappresentava per me, ancora incredulo, la prova inconfutabile che un sogno era diventato realtà ...... .


Potrà sembrare ridicolo, ma quella sera, prima di andare a dormire, con la scusa di andare a bere, tornai più volte ad aprire il frigorifero per rimirare, in mezzo a un vassoio ricoperto di profumate erbette acquatiche, la splendida livrea di quella trota che aveva avuto la ventura di sacrificarsi per la mia iniziazione a pescatore a mosca!

Eugenio Poloni

Data d'iscrizione : 02.11.09

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Prima trota a mosca Empty Re: Prima trota a mosca

Messaggio Da MagicFLY Mar 17 Nov 2009 - 21:30

Ciao Eugenio,

non è facile aggiungere qualcosa a quanto hai descritto,
tanto mi sono immedesimato, leggendo il Tuo racconto, che è stato come rivedere molte foto, aime in bianco e nero, del mio passato piscatorio.

Allora non posso che ringraziarti per avermi fatto rivivere qualche piacevole momento del mio passato [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .

Grazie ancora
Sauro

PS: Per la cronaca, la mia prima trota è stata più fortunata, infatti ha riguadagnato subito la libertà, ma non perchè già allora praticavo 100% catch & release. NO, semplicemente perchè èra decisamente piccola [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .
MagicFLY
MagicFLY

Data d'iscrizione : 31.10.09
Età : 57

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