Quando si rompe la canna .....
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Quando si rompe la canna .....
Quando si rompe la canna …..
…. beh, di solito se ne compra un’altra, oppure, se siamo sul luogo di pesca se ne sfila una di riserva dal nostro capiente “tubo”.
A me, in 30 anni di onorata (… si fa per dire) carriera di pescatore a mosca è capitato solo 2 volte di spezzare l’amato attrezzo: la cosa incredibile è che ho rotto le due canne nel corso dello stesso pomeriggio! Ciò indurrebbe a pensare di essere incappato, più che in una irripetibile coincidenza, in un riuscitissimo maleficio anti-PAM ordito da qualche circolo locale di pescatori a camola e lombrichi …
Altrettanto singolare fu il rimedio posticcio che trovai quella sera per continuare a pescare.
Dunque, si trattava di una sera d’estate di (ahimè!) parecchi anni fa. Negli scampoli di pomeriggio liberi dal lavoro riuscivo spesso a concedermi un paio di ore di pesca anche perché, all’epoca, era possibile trovare trote “collaborazioniste” (cioè disponibili a bollare con una certa regolarità) ad appena 15 minuti d’auto. Quella sera la meta era un tratto del medio Potenza, nei pressi si San Severino (per trovare trote che bollano lì, adesso bisogna essere graziati da qualche Divinità). Tale tratto era notoriamente ricco di trote (anche di taglia apprezzabile), le schiuse, di solito, abbondanti, però i pesci avevano l’abitudine di bollare solo in un paio di correnti dove il fiume disegnava ampie curve, mentre, inspiegabilmente, in tutti gli altri posti, si cibavano costantemente “sotto”.
Parcheggiata l’auto al solito piazzaletto erboso, mi recai in una delle due spianate, quella più piccola e con le acque un po’ più veloci.
La schiusa era “giusta”, nel senso che non era di quelle troppo abbondanti che fanno impazzire le trote e che, tuttavia, rendono aleatoria la salita sull’artificiale, tanto è abbondante la fornitura di cibo naturale.
Dunque almeno una dozzina di (belle) trote, “convinte” e poco selettive erano sul filo di una moderata corrente; insomma una situazione da far sbavare qualsiasi PAM in cerca di emozioni a buon mercato.
Collocatomi in fondo al raschio, cominciai tranquillo a far volteggiare la coda e non ci volle molto a guadinare un paio di discrete Fario.
Fu durante un successivo falso lancio (nemmeno esasperato, perché avevo i pesci a pochi metri) che la canna, con un debole “crak”, si piegò a “L”.
Non me la presi più di tanto, pensando a un imprevedibile fatto accidentale; d’altra parte l’attrezzo non era certamente di gran pregio e, in macchina, tenevo sempre un vecchio “muletto” in fiberglass: antiquato finché si voleva, ma sempre in grado di farmi continuare a pescare.
Dopo una ventina di minuti, infatti, ero nuovamente operativo con le trote che continuavano imperterrite a bollare. La vecchia “otto piedi” faceva il suo onesto lavoro e altri 2-3 pesci furono regolarmente allamati e guadinati.
Fu durante il recupero dell’ennesima trota che la canna cedette di colpo spezzandosi, anche questa volta, inspiegabilmente, vicino alla giuntura dei due pezzi! Dato che la trota si dibatteva ancora in corrente, fui costretto a trascinarla a riva recuperando a mano coda e finale ……
Questa volta ci rimasi veramente male, sia perché la cosa aveva dell’incredibile, sia perché in macchina non avevo una terza canna …. .
Si, perché, nonostante la condotta di pesca non certamente esemplare, altre 7-8 belle trote continuavano imperterrite a bollare ed era proprio un peccato non approfittarne!
In un momento, l’italico ingegno e spirito di adattamento (che storicamente si accende soprattutto nei momenti critici ..) mi fece venire un’idea malsana: avevo notato, lungo la sponda, alcuni lacci di materiale sintetico abbandonati, di quelli che i contadini usano per legare le balle di paglia. Se avessi provato ad addoppiare i due moncherini unendoli con forti legature, forse …. .
Detto fatto, la morbida 8 piedi si trasformo in una (forse) 6 piedi con la parte centrale costituita dall’affiancamento dei due pezzi, stretti da 4 forti legature! Non sto a dire del tipo di azione ottenuta e della “pulizia” dei lanci conseguenti: so solo che se uno dei cultori delle attuali scuole di lancio mi avesse visto sarebbe svenuto …, so anche, però, che altre 4-5 discrete trote furono regolarmente (!!??) ferrate e recuperate.
Le altre no, scocciatesi di tutto quel trambusto, smisero dignitosamente di bollare.
…. beh, di solito se ne compra un’altra, oppure, se siamo sul luogo di pesca se ne sfila una di riserva dal nostro capiente “tubo”.
A me, in 30 anni di onorata (… si fa per dire) carriera di pescatore a mosca è capitato solo 2 volte di spezzare l’amato attrezzo: la cosa incredibile è che ho rotto le due canne nel corso dello stesso pomeriggio! Ciò indurrebbe a pensare di essere incappato, più che in una irripetibile coincidenza, in un riuscitissimo maleficio anti-PAM ordito da qualche circolo locale di pescatori a camola e lombrichi …
Altrettanto singolare fu il rimedio posticcio che trovai quella sera per continuare a pescare.
Dunque, si trattava di una sera d’estate di (ahimè!) parecchi anni fa. Negli scampoli di pomeriggio liberi dal lavoro riuscivo spesso a concedermi un paio di ore di pesca anche perché, all’epoca, era possibile trovare trote “collaborazioniste” (cioè disponibili a bollare con una certa regolarità) ad appena 15 minuti d’auto. Quella sera la meta era un tratto del medio Potenza, nei pressi si San Severino (per trovare trote che bollano lì, adesso bisogna essere graziati da qualche Divinità). Tale tratto era notoriamente ricco di trote (anche di taglia apprezzabile), le schiuse, di solito, abbondanti, però i pesci avevano l’abitudine di bollare solo in un paio di correnti dove il fiume disegnava ampie curve, mentre, inspiegabilmente, in tutti gli altri posti, si cibavano costantemente “sotto”.
Parcheggiata l’auto al solito piazzaletto erboso, mi recai in una delle due spianate, quella più piccola e con le acque un po’ più veloci.
La schiusa era “giusta”, nel senso che non era di quelle troppo abbondanti che fanno impazzire le trote e che, tuttavia, rendono aleatoria la salita sull’artificiale, tanto è abbondante la fornitura di cibo naturale.
Dunque almeno una dozzina di (belle) trote, “convinte” e poco selettive erano sul filo di una moderata corrente; insomma una situazione da far sbavare qualsiasi PAM in cerca di emozioni a buon mercato.
Collocatomi in fondo al raschio, cominciai tranquillo a far volteggiare la coda e non ci volle molto a guadinare un paio di discrete Fario.
Fu durante un successivo falso lancio (nemmeno esasperato, perché avevo i pesci a pochi metri) che la canna, con un debole “crak”, si piegò a “L”.
Non me la presi più di tanto, pensando a un imprevedibile fatto accidentale; d’altra parte l’attrezzo non era certamente di gran pregio e, in macchina, tenevo sempre un vecchio “muletto” in fiberglass: antiquato finché si voleva, ma sempre in grado di farmi continuare a pescare.
Dopo una ventina di minuti, infatti, ero nuovamente operativo con le trote che continuavano imperterrite a bollare. La vecchia “otto piedi” faceva il suo onesto lavoro e altri 2-3 pesci furono regolarmente allamati e guadinati.
Fu durante il recupero dell’ennesima trota che la canna cedette di colpo spezzandosi, anche questa volta, inspiegabilmente, vicino alla giuntura dei due pezzi! Dato che la trota si dibatteva ancora in corrente, fui costretto a trascinarla a riva recuperando a mano coda e finale ……
Questa volta ci rimasi veramente male, sia perché la cosa aveva dell’incredibile, sia perché in macchina non avevo una terza canna …. .
Si, perché, nonostante la condotta di pesca non certamente esemplare, altre 7-8 belle trote continuavano imperterrite a bollare ed era proprio un peccato non approfittarne!
In un momento, l’italico ingegno e spirito di adattamento (che storicamente si accende soprattutto nei momenti critici ..) mi fece venire un’idea malsana: avevo notato, lungo la sponda, alcuni lacci di materiale sintetico abbandonati, di quelli che i contadini usano per legare le balle di paglia. Se avessi provato ad addoppiare i due moncherini unendoli con forti legature, forse …. .
Detto fatto, la morbida 8 piedi si trasformo in una (forse) 6 piedi con la parte centrale costituita dall’affiancamento dei due pezzi, stretti da 4 forti legature! Non sto a dire del tipo di azione ottenuta e della “pulizia” dei lanci conseguenti: so solo che se uno dei cultori delle attuali scuole di lancio mi avesse visto sarebbe svenuto …, so anche, però, che altre 4-5 discrete trote furono regolarmente (!!??) ferrate e recuperate.
Le altre no, scocciatesi di tutto quel trambusto, smisero dignitosamente di bollare.
Eugenio Poloni- Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Quando si rompe la canna .....
Un giro a Fatima no????
Pinko Pallino- Data d'iscrizione : 02.11.09
Età : 48
Località : centrale!!!!
Re: Quando si rompe la canna .....
Pinko Pallino ha scritto:Un giro a Fatima no????
......beh, dopo tutto, può capitare di peggio nella vita!
Ciao
E.
Eugenio Poloni- Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Quando si rompe la canna .....
Ciao a tutti !
Se fosse capitato a me, visto e considerato che quando mi prende la sfortuna o la mala sorte o, diciamolo pure, "la sfiga", non so perchè si incrementa sempre di più... quindi, questa situazione l'avrei presa come l'inizio ( e anche come "segno") e sarei subito corso a casa... con la paranoia di arrivare a casa sano e salvo e anche senza altri spiacevoli "intoppi".
Ripeto, in questo caso, altro che "ingegno"... me la sarei fatta nei waders....
Ciao !
Se fosse capitato a me, visto e considerato che quando mi prende la sfortuna o la mala sorte o, diciamolo pure, "la sfiga", non so perchè si incrementa sempre di più... quindi, questa situazione l'avrei presa come l'inizio ( e anche come "segno") e sarei subito corso a casa... con la paranoia di arrivare a casa sano e salvo e anche senza altri spiacevoli "intoppi".
Ripeto, in questo caso, altro che "ingegno"... me la sarei fatta nei waders....
Ciao !
Admin- Admin
- Data d'iscrizione : 31.10.09
Re: Quando si rompe la canna .....
Admin ha scritto:Se fosse capitato a me, visto e considerato che quando mi prende la sfortuna o la mala sorte o, diciamolo pure, "la sfiga", non so perchè si incrementa sempre di più... quindi, questa situazione l'avrei presa come l'inizio ( e anche come "segno") e sarei subito corso a casa... con la paranoia di arrivare a casa sano e salvo e anche senza altri spiacevoli "intoppi".
Si, anche per me la dinamica, di solito, è quella che hai descritto: diciamo che quella volta me la sono presa molto sportivamente, anche perchè le canne erano da 4 soldi e, comunque, sono state, in qualche modo, aggiustate dal solito valente (e paziente ...) amico!
Di quella singolare serata quindi, tutto sommato, serbo solo un ricordo curioso e non particolarmente spiacevole ...
Ciao
E.
Eugenio Poloni- Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Quando si rompe la canna .....
Vero, può capitare di peggio nella vita....ad esempio, trovare chiuso a Fatima!!!!
Pinko Pallino- Data d'iscrizione : 02.11.09
Età : 48
Località : centrale!!!!
Argomenti simili
» Quando......
» Un Saluto a tutti Voi
» Quando la frizione del mulinello... SERVE !!!
» VENDO CANNA!
» SLOVENIA maggio 2012
» Un Saluto a tutti Voi
» Quando la frizione del mulinello... SERVE !!!
» VENDO CANNA!
» SLOVENIA maggio 2012
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Dom 26 Apr 2020 - 17:37 Da Admin
» Gestione e amici del FLY FISHING ASCOLI
Mar 2 Ott 2018 - 14:36 Da Fly.dun
» presentazione nuovo e inesperto
Gio 14 Giu 2018 - 15:57 Da Admin
» ZRS Pioraco 2016...progettone !
Dom 9 Ott 2016 - 10:04 Da Admin
» Proposta di legge regionale
Gio 24 Mar 2016 - 21:56 Da MagicFLY